Piante ed alghe

Le piante del genere Vallisneria

Le piante del genere Vallisneria sono tra le più diffuse in acquario, anche perché, vista la loro robustezza, sono spesso consigliate (verrebbe da dire rifilate) dai negozianti ai neofiti. La Vallisneria è una pianta cosmopolita presente anche nei corsi d’acqua italiani. E’ molto adattabile e la si trova sia in acque stagnanti che in acque mosse. Purtroppo sta sparendo dalla nostra penisola per colpa dell’inquinamento e della artificializzazione dei fiumi. Viene per questo usata anche in vasche con ciclidi Africani, sia Malawi che Tanganica. Il nome, Vallisneria, è stato scelto da Linnaeus nel 1753 in onore del medico e naturalista italiano Antonio Vallisneri (1661-1730).

Acquario con vallisneria
Acquario con vallisneria

Descrizione della Vallisneria

La Vallisneria è una pianta che cresce completamente sommersa pur diventando molto grande. Ha un rizoma corto e sottile e un fusto sub nullo, mentre la caratteristica che la contraddistingue sono le lunghe foglie nastriformi larghe circa un cm e lunghe oltre 80 cm. Tali foglie fluttuanti raggiungono velocemente la superficie sulla quale si adagiano, non essendo in grado di crescere emerse. Sono caratterizzate da una lieve dentellatura sul bordo nella parte apicale, con piccole nervature quasi impercettibili che percorrono tutta la loro superficie.

Riproduzione delle piante del genere Vallisneria.

Le piante del genere Vallisneria si riproducono per stolonatura, ma anche tramite infiorescenza, in un modo veramente caratteristico: la Vallisneria infatti, pur essendo una pianta che vive sommersa e producendo fiori anch’essi sommersi, molto piccoli e di colore verde-rossastro, vede l’impollinazione avvenire in superficie e non sott’acqua. Nel periodo della fioritura infatti i fiori femminili, che crescono su un sottile peduncolo a spirale, vengono a galla proprio svolgendo tale spirale. Contestualmente i fiori maschili si aprono e si staccano dalla pianta stessa lasciandosi galleggiare: spinti dal vento o dalla corrente raggiungono i fiori femminili e effettuano l’impollinazione. Una volta impollinato il fiore femminile torna ad immergersi riavvolgendo la spirale del suo stelo, raggiunge il fondo e, una volta maturato il frutto, lascia germogliare i semi.

Malawi da 720 litri con Vallisneria americana gigantea
Malawi da 720 litri con Vallisneria americana gigantea

Le piante del genere Vallisneria in acquario

Vi sono molte varietà di questa pianta e se un tempo erano tutte di dimensioni più che ragguardevoli, oggi se ne possono anche trovare alcune più piccole, adatte addirittura ad allestimenti iwagumi o a nano acquari. Al di là delle dimensioni però va tenuto conto del fatto che questa pianta predilige acque dure e basiche, come quelle che trova negli ambienti dove è più diffusa, anche se si adatta abbastanza bene anche ad acque lievemente acide e dolci. Non ha invece particolari esigenze per CO2, temperatura e luce. E’ una pianta dalla crescita molto rapida, al punto da essere da alcuni considerata addirittura come infestante. Non può essere potata semplicemente tagliando le foglie all’altezza desiderata. Così facendo infatti le foglie tagliate tendono a rovinarsi e a marcire. Molto meglio sfoltire tagliando alla base le foglie divenute troppo lunghe.

Tenuto conto di questa caratteristica bisognerà scegliere con attenzione sia se mettere questa pianta nel proprio acquario, sia la varietà da scegliere. Le piante del genere Vallisneria si nutrono soprattutto dall’apparato radicale e quindi sarebbe bene garantire loro un substrato fertile o comunque un’adeguata fertilizzazione “dal basso”.

Brevi cenni sulle principali varietà di Vallisneria

Va detto come premessa che tra i venditori e sul web c’è spesso confusione tra i nomi delle molte varietà esistenti di Vallisneria. Giusto per fare un esempio la Vallisneria spiralis è spesso confusa con la Vallisneria spiralis aetiopica, pur essendo due specie diverse (facilissima l’una, difficilissima l’altra). L’elenco che segue non ha quindi nessuna velleità di essere esaustivo o comprensivo di tutte le specie di Vallisneria, ma solo di alcune tra le più comuni o curiose.

Vallisneria americana gigantea

La Vallisneria igantea, pianta di origini asiatiche, è una delle più note e diffuse. Di facile coltivazione e di rapidissima crescita è adatta esclusivamente ad acquari molto grandi. Le sue foglie, larghe circa 2 cm, raggiungono infatti una lunghezza di 150 cm. Possono tranquillamente arrivare a ricoprire tutta la superficie della vasca impedendo alla luce di raggiungere eventuali piante sottostanti. Con un substrato fertile stolonerà in maniera straordinaria colonizzando, se non potata adeguatamente, tutta la vasca in breve tempo. Ha foglie molto coriacee che la rendono quasi impossibile da mangiare per la maggior parte dei pesci.

Vallisneria americana gigantea
Vallisneria americana gigantea nel mio primissimo allestimento

Vallisneria natans

La Vallisneria natans è molto simile alla varietà “gigantea” ha foglie quasi altrettanto lunghe (1 mt) ma meno larghe (circa 1 cm). E’ particolarmente robusta, cosa che la rende adatta anche ai neofiti.

Vallisneria spiralis “tiger”

La Vallisneria spiralis ‘Tiger proveniente anch’essa dall’Asia è una delle varietà più resistenti in assoluto. Si adatta quasi a tutte le condizioni di luce e acqua che possiamo trovare in acquario. Le venature delle foglie sono un pò più accentuate rispetto alle altre Vallisneria, cosa cui si deve il nome “tiger”. Le foglie sono larghe 1-2 cm e lunghe tra i 30 e i 50 cm. Si riproduce anch’essa per stoloni. E’ una pianta adattissima ai neofiti.

Vallisneria spiralis
Vallisneria spiralis

Vallisneria nana

A differenza delle altre varietà viste sopra la Vallisneria nana proviene dall’Australia. Ha foglie lisce molto strette rispetto alle altre Vallisneria e raggiunge una lunghezza massima di circa 50 cm. Ciò la rende adatta anche ad acquari di piccole dimensioni. Grazie alla sua veloce stolonatura tende a formare veri e propri boschetti.

Vallisneria americana sp. Mini Twister

La Vallisneria americana “Mini Twister”, originaria del sud est asiatico, è una delle più piccole del genere Vallisneria coi suoi 10-15 cm di altezza. Ha foglie larghe 1 o 2 cm contorte a spirale. Il suo tasso di crescita è medio e la sua coltivazione non è facilissima in quanto tende ad essere soggetta a clorosi.

Vallisneria asiatica

La Vallisneria asiatica è una delle varietà più diffuse in quanto è stata una delle prime Vallisneria ad essere messa in commercio. Ha foglie larghe circa 1 cm lunghe tra i 50 e i 100 cm, molto avvitate su se stesse e dai bordi seghettati. E’ di facile coltivazione e cresce abbastanza velocemente. Richiede una illuminazione intensa.

Vallisneria rubra

La Vallisneria rubra, di originai asiatiche, è un’altra Vallisneria molto particolare. Non è particolarmente grande, raggiungendo i 60 cm di altezza massima, con foglie abbastanza sottili. La sua particolarità sta nel colore rossiccio che assumono le sue foglie se sottoposte ad una luce medio-forte. Ha un tasso di crescita rapido e, a parte la luce, più intensa rispetto alle altre piante del suo genere, non richiede cure particolari.

Vallisneria aethiopica

La Vallisneria aethiopica è una “Vallisneria sui generis”. Infatti è di coltivazione molto difficile. Richiede acque decisamente dure e basiche, preferibilmente mosse. E’ originaria del lago Tanganica ove è comunque piuttosto rara. Ha una crescita lenta.

Classificazione scientifica della Vallisneria

Dominio: Eukaryota
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta
Superdivisione: Spermatophyta
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Alismatales
Famiglia: Hydrocharitaceae
Genere: Vallisneria