Acquariologia

Zone anossiche in acquario.

Cosa sono e come si formano le zone anossiche in acquario e soprattutto, c’è un modo per evitarle vista la loro elevata pericolosità?
La prima cosa da dire, è che fortunatamente le zone anossiche non si formano in periodi brevi, ma sono la conseguenza di un processo chimico che richiede parecchi mesi.

Ma cosa sono le zone anossiche?

Sono sacche di acido solfidrico o talvolta ammonio (che diventa ammoniaca con pH superiore al 7) che si formano nel fondo dell’acquario, soprattutto in presenza di fondi sabbiosi. Questi accumuli, una volta che trovano sfogo verso l’acqua della vasca portano alla morte pressocchè immediata dei pesci in essa presenti.

Come si formano?

La sabbia, seppur graditissima ai pesci da fondo e a tutti quelli che per vari motivi amano grufolare, ha la tendenza a compattarsi impedendo all’acqua di penetrare al suo interno. Questo provoca la formazione di zone senza ossigeno ove le normali reazioni chimiche che avvengono in vasca vanno a produrre elementi letali anziché benefici.

Piccola nota: anossico è diverso di anaerobico, ove i batteri sfruttano invece l’ossigeno per produrre azoto gassoso che va a disperdersi senza problemi.

Come evitare la formazione di zone anossiche?

La prima accortezza è quella di non eccedere con la sabbia: un fondo sabbioso in certi acquari può essere ottimo, ma non deve superare assolutamente i 3 cm di spessore in modo che siano i pesci stessi a riuscire a rovistarlo per smuoverlo costantemente fino in profondità ed impedire la formazione delle zone anossiche in acquario. Altra accortezza è quella di non mettere mai fondo fertile sotto la sabbia. Un’altra buona idea potrebbe essere quella di mettere sotto la sabbia del materiale grossolano come il lapillo. La sabbia si mescolerà gradualmente ad esso che faciliterà il passaggio di acqua impedendole di compattarsi.

In presenza di sabbia bisognerà fare molta attenzione nel piantumare o espiantare piante. O si mettono piante a stelo che vanno ripiantate tutte le settimane o quasi (con conseguente sconvolgimento frequente del fondo) o il sollevare le radici di piante che stanno lì da molto potrebbe portare al rilascio in vasca dell’acido solfidrico.

Una soluzione naturale per smuovere la sabbia fino in profondità (ma che esclude la presenza di piante con radici sotto di essa) è mettere in vasca una o più Unio pictorum.

Esemplare di Unio pictorum
Esemplare di Unio pictorum

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