Acquario da neofita
Allestimento acquario dolce

Allestire il primo acquario, gli errori da evitare.

Allestire il primo acquario. Può essere una bella avventura oppure un incubo. Questo articolo si rivolge ai neofiti con l’obiettivo di aiutarli ad evitare gli errori più comuni. In questo modo sarà più facile partire in maniera entusiasmante col proprio acquario.

Allestimento del mio primo acquario.
Allestire il mio primo acquario: una partenza d’impulso, con alcuni evidenti errori di progettazione.

Diversi approcci per allestire il primo acquario.

Innanzitutto vi sono due tipi di approccio al mondo dell’acquariofilia:

Il razionale.

E’ quello di chi, desiderando allestire il primo acquario acquario, si dedica con impegno alla lettura di libri e tonnellate di materiale su vari forum per capire come iniziare correttamente la sua nuova avventura, cercando di scegliere substrato, piante e pinnuti prima della partenza dell’allestimento.

Inutile dire che questo potrebbe essere l’approccio più corretto, se non fosse che in acquariofilia vi sono diverse scuole di pensiero. Talvolta documentarsi troppo può paradossalmente portare ad una grande confusione, o addirittura al convincimento che gestire un acquario sia un’impresa praticamente impossibile che richiede tempi e costi spropositati. Il primo consiglio spassionato è dunque quello di fare sì un ”giro panoramico”, ma poi di scegliere e seguire una sola fonte da seguire. Questo per non rischiare di combinare macelli in vasca facendo tutto e il contrario di tutto…

L’emotivo ed impulsivo.

Quello purtroppo più diffuso. Si visita un grande negozio d’acquari. Restare affascinati dai bellissimi pesci presenti nelle 100 vasche da esposizione. Si chiede consiglio al negoziante di turno su quali specie si potrebbero tenere senza troppa fatica in acquario. Rinfrancati dai gentili consigli si torna a casa con una bella vasca da un centinaio di litri, substrato fertile e ghiaino, magari variopinto. Magari anche col suggerimento di usare tranquillamente l’acqua del rubinetto, inserire abbondante attivatore batterico e tornare dopo una settimana o due per prendere i pesci da inserire.

Primo acquario.
Il frutto degli errori di programmazione si fa vedere: Vallisneria gigantea levata, ma l’Echinodorus si sta manifestando in tutta la sua grandezza. Levarla fu tragico.

Gli errori tipici del neofita.

La fretta.

Fretta di acquistare, fretta di inserire i pinnuti, fretta di vedere l’acquario al massimo del suo splendore. La parola d’ordine in acquariofilia è invece ”pazienza”, non dimentichiamo mai che la vasca richiede almeno un mese per l’avvio, prima di poter inserire i pesci.

Gli acquisti impulsivi.

Comprare acquario, fondo e magari piante prima di scegliere quali pesci si vorrebbero inserire in vasca, per poi scoprire che ogni specie ha le sue particolari esigenze di spazio e habitat. Per esempio, alcuni pesci, anche piccoli, hanno bisogno di vasche lunghe almeno 100 cm per poter muoversi liberamente. Altri, come i rossi, apparentemente banali da gestire, hanno bisogno di 40/50 lt ad esemplare per poter stare bene. L’ideale sarebbe invece scegliere prima la specie regina del nostro futuro acquario e poi gestire gli acquisti di conseguenza.

La scelta delle piante.

Altro errore comune nell’allestire il primo acquario è partire con poche piante pensando che tanto poi cresceranno. In realtà, soprattutto all’inizio, in fase di maturazione, nel nostro acquario comincerà una vera e propria battaglia tra le piante (lente ad adattarsi al nuovo ambiente, inizialmente non sempre ottimale) e le alghe (rapidissime nello sfruttare eccedenze di nutrienti o di luce). Conviene sempre piantumare il più possibile sin dall’inizio, inserendo anche essenze a crescita rapida che si potrebbe anche pensare di eliminare e sostituire in un secondo tempo a vasca avviata. L’Egeria densa o il Ceratophyllum, per esempio, sono piante rapidissime che possono perfino essere tenute come galleggianti, senza quindi compromettere l’allestimento del fondo.

La luce eccessiva.

Cominciare subito con 10 ore di luce è il modo migliore per invitare a nozze ogni sorta di alga, a discapito delle nostre piante. L’ideale è partire per gradi, cominciando da 5-6 ore giornaliere ed aumentando di 30 minuti ogni settimana, fino ad arrivare ad 8 ore. La tentazione di eccedere con la luce per far crescere più rigogliose le piante può essere pagata a caro prezzo poichè se è facile far crescere le alghe, è molto più laborioso eliminarle.

La qualità della luce.

Bisogna tener conto che di solito gli acquari commerciali hanno luci che cercano di adeguarsi sia al dolce che al marino, ma che spesso non sono l’ideale per nessuno dei due. Per l’acquario dolce la gradazione ideale è 6500/6400 k, mentre lampade da 10000 o 4000 k spesso favoriscono solo le alghe (fatto salvo il caso di alcune lampade specifiche per acquari, come per esempio le special plant e le amazon day della Dennerle).

Le nuove vasche con luci LED spesso hanno impianti decisamente sottodimensionati per la coltivazione di piante. Bisognerà ricordarsene quando si sceglieranno le essenze da piantumare.

Quando si acquista un acquario è dunque buona cosa informarsi sulle luci che monta per poterle poi eventualmente sostituire. Alcune vasche inoltre possono utilizzare lampade commerciali (poco costose). Altre solo lampade di una determinata marca (spesso di costo elevato). Visto che le lampade vanno sostituite ogni 6 mesi circa, è un fattore da tenere in conto se si vogliono ridurre le spese di gestione. I LED costano molto di più, ma durano, se di qualità, 10 volte tanto.

Fin qui gli errori che possono dare qualche fastidio, ma che in fondo sono poco gravi e di abbastanza facile soluzione.

Gli errori più gravi.

Vediamo invece ora qualche errore più grave che si può purtroppo commettere nell’allestire il primo acuario:

La mancata maturazione del filtro.

Confidare nell’azione degli attivatori batterici andrebbe assolutamente evitato. Si rischia solo di creare scompensi che portano spesso alla morte dei nostri amici pinnuti. Un filtro deve avere il tempo di maturare. I batteri che completano il ciclo dell’azoto devono avere il tempo di insediarsi in numero sufficiente al suo interno per poter smaltire i rifiuti organici prodotti dai pesci. Un filtro non maturo manterrebbe magari l’acqua limpida, ma non sarebbe in grado di eliminare i veleni che via via vi si accumulerebbero.

I valori sballati dell’acqua

Ogni pesce ha esigenze specifiche in termini di pH, KH e GH e anche se ci verrà detto dal negoziante che vengono tutti dagli stessi allevamenti e che quindi sono abituati a valori diversi dagli esemplari presenti in natura, è bene rispettare il più possibile il lavoro fatto dall’evoluzione. Prima di inserire i pesci è dunque bene verificare che l’acqua sia adatta a loro. Conviene partire sin da subito partire con i valori ideali: anche la piante hanno precise esigenze, non lontane da quelle dei pesci.

L’incompatibilità tra i pesci.

Realizzare un biotopo perfetto è probabilmente impossibile. Tuttavia almeno scegliere pesci che provengono dalla stessa area geografica e richiedono quindi gli stessi valori in vasca aiuta parecchio.

Le dimensioni dei pesci.

Inserire pescetti senza tener conto delle misure che raggiungeranno da adulti o della loro territorialità. Nel negozio troveremo sempre pesci giovani, ma in poco tempo cresceranno. Se la vasca non è adeguata alle loro esigenze soffriranno e faranno soffrire i loro coinquilini.

La fertilizzazione.

E’ un altro errore tipico. Prendendo a modello acquari già avviati da tempo si cade nella tentazione di fertilizzare sin dall’inizio con dosi elevate, magari eccedendo. O magari non fertilizzare affatto. Una corretta fertilizzazione va invece effettuata per gradi, ma senza attendere, preferibilmente coadiuvandola con l’erogazione di CO2.

Concludendo

Errori se ne possono fare tanti nell’allestire il primo acquario, ma molti si può porre facilmente rimedio. Per altri è più complesso, quindi conviene cercare di non farli. Un’attenta pianificazione dell’allestimento del proprio acquario. Una scelta oculata di fondo, arredi, fauna e flora può evitare una marea di grane

Questo breve articolo contiene solo alcune indicazioni. Troverete una esposizione completa ed esaustiva sul blog di acquario chimica e tecnica.

In particolare:

Tecniche di avvio di un acquario, parte 1 – il fondo

Tecniche di avvio di un acquario, parte 2 – come fare