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Costi di allestimento e gestione di un acquario.

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Una delle domande che dovrebbe porsi ogni acquariofilo prima di iniziare la sua avventura è : “quali sono i costi di allestimento e gestione di un acquario?”. Rispondere in realtà non è facile, perché entrano in gioco numerose variabili di cui cercherò di tener conto nella stesura di questo articolo.

E’ quindi difficile, ma possibile, fare un calcolo approssimativo dei costi di allestimento e gestione che spero possa aiutare i neofiti ad affrontare con serenità questo hobby, o meglio, questa passione, tenendo presente sin dall’inizio che allestire un acquario senza spendere una lira fertilizzando con chiodi e filtrando con spugne del divano non è realmente possibile. Qualche spesa va fatta, ma con un po’ di oculatezza si può riuscire a spendere meno e meglio.

Per i costi di allestimento farò riferimento soprattutto a quelli reperibili presso negozi specializzati in rete, la variabile offerta dai negozi di paese è infatti troppo elevata.

I costi di allestimento

1. La vasca

Innanzitutto va consideratala la disponibilità o meno a rivolgersi al mercato dell’usato o a internet. La stessa vasca, per esempio un Dubai 80, completo di luci e filtro, in negozio la può trovare a circa 250/280 €, che scendono di poco sul web (nei negozi specializzati), ma se si ha la fortuna di trovare qualcuno che lo vende usato (magari perché ha deciso di passare a una vasca più grande, e quindi, da appassionato l’avrà senz’altro tenuto bene) si potranno spendere anche meno di 100 €.

Acquistare un acquario usato può dunque rivelarsi molto conveniente. La cosa importante è valutare attentamente lo stato della vasca. Bisogna controllare in particolare l’integrità delle siliconature e dei vetri per escludere la presenza di di graffi o crepe. Andrebbe fatta anche la classica prova di tenuta.

Risparmiare sull’acquisto della vasca permetterebbe di acquistare filtro e luci più performanti.

Un discorso a parte meriterebbe il fai da te, ma penso di poter affermare senza dubbio che per un neofita sia più opportuno rivolgersi ad acquari già costruiti.

2. Il mobile di supporto

Un acquario pesa, soprattutto le vasche medio-grandi, quindi non sempre è possibile sfruttare un mobile già presente in casa per sostenere la nostra vasca. Se il mobile che abbiamo intenzione di usare è molto robusto, perfetto, ma se abbiamo dei dubbi, meglio evitare di incorrere in spiacevoli sorprese.

Anzi, va detto che per vasche di dimensioni importanti (dai 400 litri in su) non bisogna neppure considerare solo la resistenza del mobile, ma è necessario far valutare a personale competente la portata del pavimento.

Se non abbiamo supporti adatti in casa si può comprare il mobile della stessa marca dell’acquario: sarà perfetto, ma potrebbe arrivare a costare quasi come la vasca. Anche qui potremo cercarlo usato, anzi, spesso chi vende una vasca lo fa insieme al mobile annesso e l’acquisto in coppia potrebbe rivelarsi un buon affare. Oppure potremo cercare di acquistarne uno adatto, sempre facendo riferimento alla robustezza, e non solo all’estetica.

Una soluzione per risparmiare sui costi di allestimento in questo caso potrebbe essere quella di autocostruire il proprio supporto, se si ha la manualità necessaria. Sicuramente il risparmio sarebbe notevole.

Alcuni hanno risolto il problema inserendo dei rinforzi all’interno di un mobile che avevano in casa in modo da aumentarne la portata senza comprometterne l’estetica.

Acquario con tecnica in mostra
Uno degli splendidi acquari di Carlo Nuzzo, mentre svolge opera di manutenzione, sono ben visibili i due potenti filtri (necessari per l’allevamento dei Discus), lo skimmer di superficie e la plafoniera sospesa al led.

3.Le luci

Una volta acquistata la vasca un altro costo di allestimento da considerare sono le luci. Difficilmente un acquario commerciale avrà in dotazione delle luci adeguate ad una corretta crescita delle piante. Spesso, inoltre, i neon in dotazione alle vasche nuove, cercando di essere adatte sia al dolce che al marino, non sono perfettamente adeguate a nessuno dei due.

Mantenerle vorrebbe dire, con ogni probabilità, vedere la propria vasca invasa dalle alghe. E’ necessario considerare la sostituzione delle lampade o il loro potenziamento. Una vasca ben piantumata ha infatti bisogno come minimo di 0,5 w/litro, ma l’ideale sarebbe raggiungere almeno gli 0,8 w/litro.

Se acquistate un acquario con neon di lunghezza standard sarà possibile sostituire i neon con 5/6 € acquistandoli presso un qualsiasi negozio di illuminotecnica o nei brico, se invece la vostra vasca monterà luci fuori standard, la spesa sarà più elevata (20-30 € a lampada). Salvo lampade particolari, appositamente studiate per l’acquaristica, la gradazione corretta per un acquario dolce è 6400/6500 k.

Potenziare le luci può essere fatto in diversi modi e a costi diversi.

Fino a qualche anno fa c’era chi, con dubbi risultati, aggiungeva delle CFL o delle lampade PL, oppure ancora si raddoppiavano i neon, oggi grazie ai led si può fare di meglio e con meno spesa.

3.1 Una nuova tecnologia, i led.

Per migliorare l’illuminazione della nostra vasca si possono aggiungere dei faretti led, per esempio e la spesa sarà decisamente contenuta, anche se salvaguardare l’estetica del coperchio potrebbe essere un problema.

Un’opzione migliore è data dalle strip LED. Il potenziamento o la realizzazione ex novo di una plafoniera al LED è senz’altro possibile, e non di difficile attuazione. Basta comprare led di qualità (quelli economici durano molto meno) e fare attenzione alla dispersione del calore. Le strip vanno sempre attaccate a barre in alluminio.

Coi LED l’illuminazione va calcolata non in watt/litro, ma in lumen/litro; il rapporto da raggiungere dovrebbe essere, in media, tra 40 e 80 lumen/litro.

In quanto ai costi, una striscia di LED 7020 da 1 mt costa dai 7 € in su, ai quali bisogna aggiungere trasformatore e centralina ma il discorso qui si allargherebbe troppo: se vorrete aggiungere dei LED o farvi una plafo con essi, vi suggerisco di aprire un topic sul gruppo FB di ACT e troverete senz’altro un aiuto più preciso.

3.1 La manutenzione delle luci.

Nei costi di allestimento e gestione dell’acquario è necessario tenere conto del fatto che i neon commerciali vanno sostituiti ogni 8 mesi circa perché poi cominciano a perdere le loro caratteristiche. La sostituzione dev’esser fatta a rotazione; cambiare tutte le lampade assieme potrebbe favorire le alghe. I LED invece durano circa 10 anni mentre le lampade specifiche per acquario da uno a tre anni.

4. Il fondo

Fatta eccezione per alcuni tipi particolari di pesci la vasca dovrebbe avere un fondo di circa 6/8 cm di spessore che servirà sia per le piante che per l’annidamento della flora batterica, nonchè per permettere ai pesci di grufolare.

4.1 Calcolare la quantità necessaria

Innanzitutto come calcolare il materiale necessario? è abbastanza semplice, basta moltiplicare lato lungo x lato corto x spessore fondo e dividendo per mille avremo grossomodo i litri di materiale che ci serve. Poiché però molti materiali per il fondo sono venduti a kg e non a litri, per ottenere il peso bisognerà fare qualche calcoletto in più.

Considerando che approssimativamente 1 litro coincide con 1decimetro cubo, dovremo moltiplicare i litri ottenuti per il peso specifico del materiale in questione. Per la sabbia tale valore sarà circa 1,5 per il quarzo circa 2, per l’akadama 1,36 e per il lapillo vulcanico 1,1, giusto per citarne alcuni.

Sono calcoli abbastanza approssimativi, ma ci possono aiutare nei nostri acquisti, ad ogni modo meglio eccedere un po’ coi conti che scarseggiare, un poco di fondo in più non guasterà, mentre meno fondo di quanto sia necessario potrebbe creare qualche problema alle piante…

4.2 Scegliere il fondo

La scelta del fondo va fatta in base ai pinnuti che vorrete introdurre in vasca, a seconda delle loro esigenze per esempio sarà o meno necessario mettere della sabbia piuttosto che del ghiaino.

Si possono scegliere più tipi di fondo: o il classico doppio fondo composto da substrato fertile ricoperto da ghiaietto oppure il fondo unico (soluzione che tutti ormai – a parte i negozianti che devono vuotare i magazzini- consigliano vivamente).

Nel primo caso, per fare un esempio, il fondo fertile Dennerle costa 17 € la confezione da 4,6 kg, sufficiente per vasche lunghe 80 cm. Per il ghiaietto invece si parte da circa 5 € ogni 5kg. Per quanto riguarda il fondo unico il manado si aggira attorno ai 26 € per la confezione da 25 kg.

E’ sconsigliabile mettere sabbia fine sopra il ghiaino o il fondo fertile perché compattandosi, potrebbe impedire il ricircolo negli strati sottostanti generando così pericolose zone anossiche che potrebbero sterminare gli inquilini della vasca.

4.3 I fondi allofani

Ci sono poi i fondi allofani, che meriterebbbero un discorso a parte, più cari, circa 30 € per 9 lt, ma che danno enormi soddisfazioni nelle vasche piantumate. Gli allofani però io li sconsiglerei ai neofiti in quanto richiedono, almeno all’inizio, una cura molto accorta.

Utilizzando i fondi allofani è consigliabile armarsi di pazienza e fare la cosiddetta “partenza al buio”. Trovate indicazioni utilissime all’avvio in questo articolo di Daniele Soldi.

5. Il filtro

Tra i costi di allestimento e gestione andrà anche ponderata la scelta tra filtro interno ed esterno. Solitamente i filtri esterni sono più potenti, ma richiedono una maggiore attenzione nella manutenzione per evitare perdite e costano un pò di più. I filtri interni, per contro, non sempre sono belli da vedere in vasca e levano volume all’acquario.

Sarà dunque una scelta che potrà essere fatta in base a diversi fattori, non ultimo la marca del filtro: un Eheim, un Oase o un Jbl costano senz’altro di più di un filtro commerciale, per esempio. La qualità dei materiali utilizzati è però superiore e il consumo di elettricità inferiore.

Teniamo presente una cosa: il filtro è la parte vitale della vasca, un suo malfunzionamento può portare all’allagamento della casa (nel caso di un filtro esterno), o alla morte degli inquilini, o più semplicemente ad un sacco di problemi in vasca. Il filtro inoltre è acceso 24 ore su 24, quindi spendere qualcosa in più all’inizio per un filtro più performante, sicuro e parco nei consumi, porterà sicuramente ad un risparmio nel tempo.

A mio parere quello del filtro è quindi un costo di allestimento sul quale risparmiare è altamente controproducente.

Giusto per dare un’idea (qui le variabili sono veramente moltissime) per una vasca da un centinaio di litri un buon filtro esterno costa attorno agli 80/100€, uno interno circa la metà.

Un appunto: nella scelta del filtro non va considerata solo la capacità della vasca, ma anche quali ospiti vorremo inserire. Allestire una vasca per i rossi, per esempio, richiede filtri sovradimensionati. Anche qui, prima di acquistare vi suggerisco di aprire un topic in accessori per fare la scelta migliore.

nica acquario
L’angolino della tecnica del mio acquario, che normalmente copro con una custodia in legno da me realizzata, con filtro Askoll ng300, bombola per la co2 e controller stc1000 per gestire la temperatura in vasca.

6. Termoriscaldatore

Il termoriscaldatore permette all’acqua delle nostre vasche di raggiungere determinate temperature da noi impostate.

La potenza del termoriscaldatore dev’essere proporzionata al litraggio. Servono almeno 1 watt/litro, ma abbondare fa risparmiare perchè il termoriscaldatore resterà acceso molto meno. Di contro un termoriscaldatore sottodimensionato starà acceso moltissimo.

Il suo costo non è elevato, si aggira sui 20 € circa. Sarebbe importante averlo anche laddove le temperature dell’ambiente o quelle richieste dai pesci non sembrerebbe richiederlo.

Questo per più motivi. Innanzitutto per evitare eventuali sbalzi di temperatura, soprattutto di notte, ma anche nel malaugurato caso di malattie che richiedono la termoterapia.

Meglio acquistarlo con calma ed in offerta, del modello che preferiamo, che dover correre in emergenza a farci rifilare quello che hanno nel negozio più vicino a casa.

Un consiglio, non inciderà particolarmente sui nostri costi di allestimento spendere qualche euro in più per un termoriscaldatore di qualità, ma dormiremo poi sonni tranquilli.

Ad esso va abbinato un termometro da piazzare nella parte opposta della vasca per verificare l’effettiva temperatura della stessa (da 3 € per uno classico a 10 € per uno digitale).

7. Areatore

Ecco un altro elemento apparentemente inutile, almeno in vasche piantumate, ma che potrebbe salvare la vita ai nostri pinnuti in caso di emergenza. In certe situazioni potrebbero essere i 10 euro meglio spesi: magari non servirà mai, ma è un accessorio che non può mancare in casa di un acquariofilo. Ad esso andranno aggiunti del tubicino, una porosa e una valvola di non ritorno ed eventualmente un rubinettino per la regolazione: altri 5/10 €.

8. La flora

Ogni pianta ha il suo prezzo, di solito si va dai 4 ai 6 euro per le piante ”standard” in vasetto o in cup. Si può risparmiare acquistando in rete le potature di altri acquariofili.

Allestendo una vasca bisogna ricordarsi che è meglio piantumare il più possibile sin dall’inizio, prediligendo, almeno in fase di avvio, le piante rapide.

Risparmiare qualche euro dei nostri costi di allestimento per mettere delle piante in meno può portare a spenderne molti di più per eliminare le alghe che potrebbero formarsi o peggio ancora per riallestire.

Soprattutto in fase di avvio e maturazione, infatti, nelle vasche si scatena una vera e propria lotta per la supremazia fra alghe e piante. Visto che le alghe sono molto rapide nell’adattarsi a nuovi ambienti è opportuno giocare sul numero, dando alle piante più spazio possibile.

Costi di manutenzione ed esercizio

1. Consumi elettrici

Calcolare il consumo elettrico generico di un acquario non è possibile, infatti le variabili in gioco sono troppe: tipo di luci e ore di accensione; tipo di filtro e termoriscaldatore; consumi generici (che possono far variare la fascia di consumo…) e tipo di contratto… diciamo però che approssimativamente un acquario tropicale di medie dimensioni consuma circa 200 € di energia elettrica l’anno.

2. Acqua

Se si usa l’acqua di rete i costi non sono elevati, considerato che un metro cubo d’acqua costa in media meno di 2 €. Anche qui dipende dalla zona e dai consumi totali della casa, ma si resta comunque su cifre contenute. Lasciando decantare l’acqua 24 ore possiamo risparmiare i soldi del biocondizionatore. Ma non in tutte le zone d’Italia l’acqua di rete è utilizzabile in vasca, anzi, di solito l’acqua italiana non lo è.

Il discorso cambia se dobbiamo usare acqua di ro e se dobbiamo fare cambi importanti ogni settimana perché abbiamo pesci delicati in vasca. il prezzo dell’acqua di ro in negozio varia molto, si va dai 13 cent a litro in su…

Se non si vuole lottare con diatomee, possibili inquinanti, accumuli di sostanze indesiderate anche letali e valori instabili vale la pena prendere in considerazione l’acquisto di un impianto ad osmosi inversa.

Spenderemo all’inizio, ma si ripaghera’ col tempo. Un buon impianto costa dagli 80 € in su. Se non se ne farà un uso smodato non sarà un problema il cambio delle resine (semestrale) e della membrana (ogni qualche anno).

3. Alimentazione

Va variata il più possibile, alternando tipi diversi di cibo secco a cibo vivo o surgelato. Si possono anche somministrare verdure sbollentate.

Ma i pesci non devono mangiare troppo, quindi la spesa è contenuta, con una vasca media ben popolata con pesci da fondo e non, si sta tranquillamente sotto i 30 € annui.

L’alimentazione dovrebbe comprendere a titolo preventivo del succo d’aglio sul cibo una volta a settimana e, con la stessa cadenza, delle vitamine: 10/15 € in tutto, ma durano un sacco di tempo.

4. Fertilizzazione

Anche qui il prezzo varia molto a seconda del tipo di fertilizzante che vorremo usare e delle piante che abbiamo in vasca. Lasciando perdere i prodotti da giardinaggio (il gioco non vale la candela), col PMDD la spesa sarà piuttosto ridotta, diciamo circa 20/30 € annui di sali.

Con fertilizzanti commerciali si va dal doppio a 3/4 volte tanto, a seconda delle marche… La cosa va valutata bene: risparmiare sulla fertilizzazione fertilizzando poco o male può portare facilmente a spese onerose e antipatiche per eliminare le alghe.

A volte non ci si pensa, ma un protocollo studiato ed ottimale per l’acquario, può darci ottime soddisfazioni risparmiandoci la spesa, molto più onerosa, di dover riallestire una vasca compromessa irrimediabilmente dalle alghe.

4.1 L’anidride carbonica

Se il nostro acquario è piantumato dovremo prendere necessariamente in considerazione di somministrare anidride carbonica.

Se la vasca è piccola potremo realizzare un impianto fai da te ad acido citrico con pochi euro, ma alla lunga il risparmio sarà abbastanza relativo. Inoltre questo tipo di impianti va tarato di continuo.

Lascerei perdere gli impianti a lieviti, troppo incostanti nell’erogazione.

La scelta migliore è acquistare un impianto professionale a bombola ricaricabile o usa e getta. L’impianto con bombola usa e getta è più economico, ma ha costi di gestione molto più alti. In vasche medio grandi conviene senz’altro acquistare un impianto con bombola ricaricabile. Sul web con poco più di 100 euro si può acquistare un buon impianto.

Il vantaggio di un impianto a bombola? Costi di ricarica bassissimi e erogazione costante nel tempo.

5. I test

Un’altro elemento da considerare tra i costi di allestimento e gestione sono i test per conoscere i valori dell’acqua. Qualche altra decina di euro da mettere in conto.

Le striscette costano poco, ma sono sostanzialmente inutili.

Per i test principali (PH, KH, NO3) è indispensabile avere dei test seri, elettronici o a reagente. Inutile risparmiare per poi avere dubbi sul reale valore che si ha in vasca e non sapere come intervenire.

Per il PH e la conducibilità esistono tester elettronici di buona qualità anche senza spendere cifre da capogiro, varrebbe la pena orientarsi su quelli, più precisi del test a reagente del PH.

6. Accessori e ricambi

E’ bene procurarsi un retino e volendo le calamite per pulire il vetro (5/10€ in tutto). Per pulire il vetro però vi consiglio un pezzetto di lana di perlon, sarete così sicuri di evitare rigature accidentali.

Le spugne del filtro vanno pulite regolarmente sotto acqua corrente e sostituite periodicamente, ma se si acquistano spugne no brand da ritagliare, con pochi euro sarete a posto per un bel pezzo.

Per la potatura potrete usare delle normalissime forbici, ma se vorrete quelle apposite dovrete mettere in conto una quindicina di euro. Stesso costo per le pinzette lunghe, ma quelle per cucina costano molto meno e vanno ugualmente bene.

Del cambio periodico delle luci ho parlato sopra…

Conclusioni

L’acquariofilia non è certo l’hobby più economico del mondo, ha costi innegabili di allestimento e di gestione, ma sa dare grandi soddisfazioni. Inutile farsi illusioni: così come non si fanno nozze coi fichi secchi non si può gestire una vasca a costo zero… Certe spese vanno fatte, ma se si è oculati saranno contenute e ciò che avremo acquistato durerà nel tempo e ci ripagherà con grandi soddisfazioni.

Allestire una nuova vasca puntando eccessivamente al risparmio potrebbe rivelarsi un errore fatale. In quest’articolo trovate altri errori da evitare.

Dare un costo generico di allestimento di un acquario, come si evince da quanto scritto sopra, è difficile. Ma consideriamo che un 3/400€ potrebbero essere una spesa media per una vasca da un centinaio di litri.

Altri accessori (filtro esterno, impianto per la produzione dell’acqua di Ro…) potranno essere acquistati in seguito, ma vanno messi in conto.

Se si cerca la qualità il prezzo ovviamente sale, ma per cominciare si può stare su cifre ragionevoli con buone marche entry level senza svenarsi.

Aggiungo poi un’ultima considerazione sui costi di allestimento e gestione. Va bene cercare di risparmiare, ma nella nostra vasca ospitiamo esseri viventi a cui siamo tenuti a garantire le condizioni migliori possibile: come non piacerebbe a noi vivere in un tugurio, così dovremmo cercare di non far vivere i nostri pinnuti in condizioni inidonee.