Danio margaritatus
Pesci acquario dolce

I nanofish

Oggi c’è la tendenza sempre più diffusa ad allestire vasche piuttosto piccole per ridurre le spese per l’acquisto delle attrezzature necessarie a far funzionare bene un acquario moderno. Di conseguenza si sente sempre più frequentemente parlare di nanofish.

Si ricercano specie di pesci più insoliti rispetto a quelli che per anni hanno dominato la scena nell’acquariofilia nazionale. Prima era più facile trovare vasche coi classici Neon, Cardinali, Guppy… oggi la richiesta si differenzia maggiormente anche se non sempre è facile trovare nei negozi quel che si cerca, magari perché lo si è visto in qualche manifestazione o su qualche sito dedicato.

Ma cosa sono i nanofish?

Bisogna dire innanzitutto che non esiste una specie o una famiglia di pesci con questo nome. Semplicemente si identifica con questa definizione tutta una serie di pesci dalle dimensioni piccole, in genere non superiori ai 2/2.5 cm di lunghezza.

Meglio però fare subito una precisazione. Di per sé pesce piccolo non significa automaticamente vasca piccola. Alcune specie infatti necessitano di vivere in banchi piuttosto numerosi, altre invece di avere spazi sufficienti per farsi delle belle, lunghe nuotate.

Inutile quindi illudersi di poter trovare un banco di pesci da infilare in una vaschetta da 30 lt netti o giù di lì. Bisogna sempre ricordarci che anche per i nanofish valgono le stesse regole di buonsenso che dovrebbero valere per tutti gli animali: hanno bisogno di uno spazio adeguato per vivere e non sopravvivere. Potremmo quindi dire che una vasca da 60 lt netti potrebbe ritenersi il minimo sindacale per ospitare un piccolo banco di nanofish. Per litraggi inferiori sarebbe meglio orientarsi su delle caridine, o magari su un Betta splendens.

Quali sono le specie più diffuse?

Tra i nanofish più diffusi troviamo sicuramente gli Hyphessobrycon amandae e gli Hyphessobrycon flammeus, così come le Boraras brigittae, Boraras maculatus o Boraras merah.

Boraras merah
Boraras merah

Molto diffusi, anche se piuttosto delicati, sono i Danio Margaritatus o Microrasbora galaxy e i Corydoras pigmaeus.

Altre specie identificabili come nanofish sono i Medaka (Oryzias latipes), le Carnegiella myersi, le Microrasbora Kubotai, le Rasbora Dorsiocellata , il Gourami pigmeo (Trichopsis Pumilus), i Paracheirodon simulans (neon verde), i Poecilia picta, gli Heterandria formosa e le Microrasbora Erythromicron (Celestichthys erythromicron).

Vi sono infine pesci che sono un po’ borderline come nanofish perché raggiungono i 3 cm, come i Tanichthys albonubes, le Trigonostigma hengeli e altri.

Come allestire un vasca per i nanofish

Non è necessario allestire vasche particolari o addirittura vasche biotopo per i nanofish. Addirittura questi pesci sono spesso usati in vasche in stile acquascape. Spesso vengono inseriti quasi solo per il tempo di una foto o poco più, ma questo sarebbe un altro discorso.

Andrebbe però tenuto conto del loro comportamento in natura. Essendo pesci piccoli sono tendenzialmente molto paurosi e timidi. Sarebbe quindi meglio inserirli in vasche ben piantumate, con buoni nascondigli, preferibilmente con la presenza di legni che, rilasciando tannini, rendano l’acqua almeno un po’ ambrata. La presenza di un fondo scuro infine contribuisce a creare un ambiente per loro tranquillo e di conseguenza più salubre. Molte specie gradiscono anche la presenza di piante galleggianti che vadano a creare un riparo naturale dalla superficie e dall’impianto di illuminazione.

Quanti nanofish inserire.

Tutti i nanofish sono pesci da banco, rimediano alla loro vulnerabilità data dalle dimensioni ridotte vivendo in gruppi numerosi. Non bisognerebbe pertanto mai inserirne meno di 6/8 esemplari, ma sarebbe meglio avere gruppi più numerosi.

Non tutti i nanofish hanno la tendenza a mantenere un gruppo serrato, alcuni si limitano a tenersi d’occhio, pronti a radunarsi in caso di pericolo, altri invece stanno quasi sempre insieme.

Nel mio piccolo, per esempio, ho avuto in vasca gli Hyphessobrycon flammeus e li vedevo quasi sempre sparsi per la vasca, ma bastava mettere le mani in acqua o produrre rumori insoliti in salotto e si raggruppavano. Ora ho delle Trigonostigma hengeli e stanno invece sempre assieme.

Va da sé che non sono pesci adatti ad una vasca di comunità, sia perché potrebbero essere visti come prede da pesci più grandi, sia perché finirebbero per non sentirsi tranquilli e quindi se ne resterebbero nascosti per buona parte del tempo.

Attribuzione immagini

Boraras merah: JoKrimmel, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

Danio margaritatus: R.workoran, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, da Wikimedia Commons

Tanichtis albonubes: Tanichthys albonubes tropical fish in aquarium da AdobeStok con licenza standard, di dimmas72